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25 ottobre 2008

Isabella on the rocks... e le masanéte domestiche


VENERDI'
Sarà un weekend on the rocks, primo perchè domani l'Amato Bene ed io andiamo in mezzo alle pietre nel vero senso della parola, cioè tra le rovine di un forte che si sta restaurando con lo studio e lui è il capoprogetto, secondo perchè quando tornerò a casa mi sentirò come i Cointreau quando viene versato sul ghiaccio.
Cosa può succedere di venerdì sera ? Puf ! che la fatina della caldaia si rompe i maroni e fa spegnere la fiammella votiva e le fa fare un rumore tipo ruttino di orco e ripuf! niente riscaldamento e niente acqua calda. Così la streghetta delle parolacce si sveglia e .... "mapor..quellaaa, macheca... tittamor (la streghetta è veneziana), sono le formule magiche che nemmeno urlate servono. Così comincia un fine settimana di passione....
A dire il vero le avvisaglie c'erano state, la cara estinta aveva avuto un primo tracollo qualche mese fa e la doccia si era trasformata in doccia scozzese, freddissima, caldissima e nemmeno maneggiando la manopola come un deejay si riusciva a farsi una doccia decente. Così adesso aspetta solo di andare nel paradiso delle caldaie esauste che pare sia molto molto fresco....
Così il sabato è stato deliberato l'acquisto della caldaia e di cambiarne la posizione, perchè là non può più stare. Quindi a stento mi sono ripresa dall'emoraggia a taccuino e mi viene già un mancamento pensando di sviscerare l'argomento con il mio ex marito.
Ma passiamo al resto. A Venezia in questo periodo si mangiano i granchi.
Le moeche, che sono i granchi dal guscio soffice che bisogna far affogare nell'uovo sbattuto e friggere, vendute come dal gioielliere al carato, e le più democratiche masanete, ovvero il resto dei granchi che sono riuscite a sfuggire a loro destino di moeche per poi essere ripigliate qualche giorno più tardi ed essere vendute a 5,80 Euro al chilo e lessate non priam di essere tormentate dai bambini.
Guardando i granchi mi sono posta una domanda che potrebbe togliere il sonno ad un filosofo: Perchè non mangio il cinese, in quanto mi fa una certa impressione pensare che si mangiano cose strane poi mi mangio l'animale qui sotto? Naturalmente il filosofo in questione, per non dormire cercando di dare una risposta, dovrebbe aver appena bevuto un paio di litri di tavernello, e ascoltato ininterrotamente per 48 ore il pulcino ballerino suonato con l'ascella. D'altra mi rendo conto queste cose ti vengono in mente solo quando hai passato la mattina a cercare due granchi sotto il letto perchè Jack voeva dormirci insieme, che Yups! mi ha dato della assassina perchè li ho lessati e alla fine nessuno di noi ha avuto il coraggio di mangiarli.
Ma la ricetta è tipica ed è veneziana.....
Ingredienti
1 kg di masanete
olio EVO
prezzemolo
Procedimento
Lessare in abbondante acqua bollente e poco salata i granchi interi per 7-8 minuti e lasciarli intiepidere senza scolare.
Togliere le zampe e la parte dura del ventre che termina con un triangolo e le zampe.
Lasciare insaporire in olio e prezzemolo

15 ottobre 2008

Eredità difficili e sardee in saor internescional




Fotografare una sarda in saor, non rende, specialmente se lo si fa alla mattina con la bocca che sa ancora di caffelatte e i mobili della casa tutti spostati perchè deve venire il pittore.
Ma le sarde fatte così e il baccalà in tutte le salse sono quei piatti che potrei mangiare a pranzo e cena per sempre.
In più, la mia mamma (quella delle sarde qui sopra ) ha un segreto perchè la cipolla non " si riproponga" appena andati a letto o il giorno dopo. Cucina insieme all cipolle una piccola mela affettata, il gusto non cambia ma si evita l'imbarazzante brulp con fiatella killer.
Ebbene questa volta ho fatto dell' outsourcing e visto che ho la casa per aria ho preso la sarda preparata dalla mamma e mi sono fatta dare la ricetta.
Ma passiamo al vero incubo. Abbiamo comperato il divano e la credenza nuovi che arriveranno a giorni e questo significa che non si friggerà mai più, che elettrificherò il divano affinchè nessuno possa sedersi ma possa solo ammirarlo e che i bambini dovranno indossare manopole di lana per toccare i mobili, inoltre verrà apposto un metal dectector sulla che suonerà ogni volta che tenterranno di portare un giocattolo metallico in soggiorno ( scherzo !).
Ma il vero incubo riguarda lo smaltimento degli altri mobili. La mia casa ha sempre avuto un arredamento che definisco "lastminute", ogni volta che stavo per comperarmi qualcosa, questa arrivava da un'altra parte. Voglio dire che ho avuto tre lavatrici: una della cugina morta che l'ha lasciata in casa, poi quando dovevo cambiarla purtroppo la nonna... poi si è rotta la pompa e le condizioni dell'altra nonna sono precipitate. Finalmente quest'anno, stiamo tutti bene, e mi sono comperata un lavatrice a 1000 giri che è un bijoux!
Per il resto dell'arredamento .... pressapoco uguale, fino a quando non ho conosciuto l'Amato Bene, che mi ha aiutato ad uscire dal vortice dell'arredamento "tuchehaipostovistocheseisola". Il il picco era ormai stato toccato con l'arrivo di un mobiletto in stile pseudoantico della nonna di un ex moroso di mia sorella e sei troni in velluto verde di una zia con cui non ci parliamo dal 1992 . Così un po' alla volta mi sono disfatta di orrori e ho recuperato invece le cose che andava la pena tenere. Però svuotando i vecchi mobili ho scoperto che ho un numero infinito di bicchieri, che non ho una tazza uguale all'altra, che ho un sacco di candele, candeline e candelotti e che probabilmente conservo l'ultima bottiglia di Rabarbaro Zucca con l'etichetta con la giapponese che hanno smesso di produrre nel 1988, un amaro armeno che sembra whisky ma ha la foto una susina sull'etichetta e uno champagne che a furia di aspettare il momento giusto è diventato un marasala
Passiamo alla ricetta delle sarde in saor che ho avuto la fortuna di mangiare in Svezia il primo giorno che sono arrivata ad Uppsala nel 1993. Un ragazzo dello studentato mi ha chiesto se avevo mai assaggiato le sarde come le fanno in Svezia, beh ci mettono l'aceto, la cipolla.... e si chiamano ...strom, alla fine si trattava di saor insomma. Gli avrei dovuto rispondere come si fa qua da noi -Ma dai baccalà! - ma il baccalà è norvegese e io il norvegese mica lo parlo!

Ingredienti
600 gr di sarde
250 gr di farina 00
olio di semi per friggere
2 -3 cipolle bianche medie
un mela piccola aspra o metà mela
uva sultanina (ricetta originale)
pinoli (ricetta )
350 -400 ml di aceto bianco
2 cucchiai di olio extra vergine d'oliva
pepe in grani
2 chiodi di garofano
pizzico di cannella
sale
Procedimento
Eliminare la testa delle sarde ed infarinarle.Far rinvenire l'uvetta con acqua tiepida .
Scaldare l'olio di semi. Infarinare ile sarde, quando l'olio è ben caldo, friggerle facendole dorare dalle due parti quindi posare su un piatto coperto di carta cucina affinchè assorbano l'unto in eccesso e spolverarle mano a mano di sale. Tagliare le cipolle e la mela e farle appassire in due cucchiai d'olio extra vergine d'oliva. Quando saranno trasparenti e cominceranno a prendere colore, versare l'aceto ed unirvi i chiodi di garofano. Far consumare la cipolla e spegnere poco prima che si disfi. In una terrina fare uno strato di sarde, coprirle con parte delle cipolle, mettere dei pinoli e dell'uvetta . Fare degligli strati fino ad esaurimento degli ingredienti terminando con uno strato di cipolle. Coprire la terrina con pellicola trasparente e fate riposare la preparazione per almeno 24 ore prima di consumarla. Conservarla in frigorifero togliendo qualche ora prima di servirla.

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