Per prima cosa, visto che ogni promessa è un debito, dico subito che avevo detto a Salsadisapa che avrei pubblicato una ricetta per usare i semi di papavero, poi visto che lei ha sempre "Qualcosa di rosso", spero che non si offenda per la foto che non è di certo bella come le sue.
Visto che la mia vita di divide nei periodi: prima, durante, dopo la dieta, diciamo che questo rotolo fa parte del prima cioè del periodo delle scorribande alimentari. Un posto dove mi sono sentita particolarmente a mio agio è la Polonia, più precisamente Cracovia dove ho studiato all'Università Jaggelonski. Mi sono sentita subito a casa, l'università è bellissima, gli studenti formano cori, associazioni, animano la città molto vivace culturalmente. Difficilmente trovi qualcuno che ti sbatte la porta in faccia nei negozi quando stai entrando, ci sono salette da te graziosissime o posti nascosti che rivelano sorprese. Perfino il Mac Donald vale la pena di visitare perchè si trova in una cantina bellissima.
Dal punto di vista mangereccio, la Polonia è la vera patria dello gnocco, si spazia dal pierogo ruskie (raviolo ripieno di patate, formaggio, cipolla e pepe) e si va fino allo gnocco dolce con la prugna intera dentro. Il fastfood polacco tradizionale è la kukierna (se qualcuno sa come si scrive?) una cucina con dei pentoloni bollenti sempre in funzione con delle signore ben piazzate che mescolano, scolano taglizzano e condiscono. Se da un lato c'è una lunga fila dove le persone aspettano con il loro contenitore di alluminio per portare via il pranzo, dall'altro lato c'è in genere una stanza con lunghi tavoli e tante sedie; ci si prende il piatto scelto e poi ci si siede dove capita, anche se si è in gruppo ci si sparpaglia. Se a sedervi davanti è uno sconosciuto non importa, nemmeno se non parlate una parola di polacco perchè la conversazione procederà lo stesso.
I dolci polacchi più buoni sono spesso pani dolci lievitati. Questo è un esempio, delizioso se accompagnato dal caffè caldo, il Makowiec è di sicuro effetto e chiuso in un sacchetto può durare fino a 4 giorni.
Tutto questo preambolo per dare la ricetta di questo dolce polacco che a me piace tantissimo
Aggiungo in rosso i suggerimenti di Iwona (polacca doc ) che è stata così gentile di darci dei consigli preziosissimiIngredienti per la pasta
100 gr di farina di manitoba
150 gr di farina OO
10 gr di lievito di birra fresco
90 ml latte tiepido
1/4 cucchiaino di sale
50 gr di burro
2 cucchiai di zucchero
1 uovo medio
Ingredienti per il ripieno
125 gr di semi papavero
4 cucchiai di miele
50 gr di uvetta2 cucchiai di rum o Amaretto di Saronno (meglio aroma alle mandorle)
Procedimento
- Mescolare il sale con la farina e un cucchiaio di zucchero e il burro appena sciolto. Sciogliere il lievito nel latte tiepido. Unire gradualmente il latte con il lievito e l'uovo agli ingredienti secchi. Lavorare l'impasto per qualche minuto. Lasciare lievitare al caldo 30 minuti
- Preparare il ripieno. Ammollare l'uvetta nel rum. Mettere i semi di papavero in una ciotola e coprirli completamente per 5 minuti con l'acqua bollente. Mettere in una pentola i semi scolati con il miele e le uvette e, a fuoco basso portare a bollore per un paio di minuti. Togliere dal fuoco e lasciare raffreddare. Tritare due volte i semi di papavero nel tritacarne per esaltarne l'aroma.
- Stendere la pasta in un rettangolo 30cm per 20cm spesso 1 cm scarso
- Spalmare il ripieno dulla superficie del rettangolo lasciando il bordo intorno di circa un centimetro intorno. Arrottolare dal lato lungo, chiudere bene gl estremi e mettere su una teglia da forno con la giuntura verso il basso. lasciare lievitare per un'altra ora e mezza. Accendere il forno a 185°C.
- Spennellare con latte mischiato a zucchero. Infornare per circa 25 minuti sul piano medio del forno. Tagliare da freddo.