20 giugno 2012

Lo sciroppo di fragole prendere o lasciare

C'è solo un  uomo che nel corso degli anni  ha  approffitato costantemente  della mia ingenuità, nonostante  avessi relazioni sentimentali più o meno stabili, lui è sempre riuscito a farmi fare quello che non ero sicura di voler fare... Si tratta del mio fruttivendolo  (lo spacciatore di rabarbaro ) , non particolarmente  attraente, sposatissimo, ci diamo del lei .... eppure col saldo partita ... mi convince sempre e comunque a farmi passare lunghissimi pomeriggi a cucinare. L'unica volta che ho  resistito alla sua proposta  è stata quando mi ha  offerto l'acquisto di  5 chili di patate americane  da marmellata. Ora,  so che si può fare la marmellata  con tutto, ma la patata americana.... proprio no. Dopo averne piazzate diverse anche sopra i mobili a vegetare.....non me la sono sentita ripetere l'esperienza della marmellata di zucca  che ho cercato di propinare a tutti (buona sì  ma non da farne scorpacciate).
Ieri però le mie difese erano abbassate, stanchezza, pensieri, un  caldo micidiale e il nostro ha avuto gioco facile,così sono tornata a casa sotto la canicola con  2 chili  di fragole prendere o lasciare .... ovvero domani sono andate.
Quando  ho appoggiato la cassetta sul tavola della  cucina ho  realizzato che avrei passato una seratona senza bambini a spignattare. Per fortuna che c'è Facebook, così mi sono messa in contatto con Anita, mamma di una mia amica, vulcanica svedese  che vive vicino ad un lago e mi ha fatto assaggiare lo sciroppo di fragola fatto da lei e se devo associare un sapore alla Svezia è proprio quello.
Così, dopo un sacco di tempo che non lo facevo, mi sono presa una piccola pausa,  ho inforcato la bici e sono andata a comperare l'acido citrico e le bottiglie da  NKD che fanno tanto Svezia.
Ed eccola qui, la ricetta di Anita con qualche modifica, un po meno zucchero, dal momento che le svedesi hanno lo stacco di coscia  più lungo e forse consumano di più.
Con questa ricetta si ha uno  sciroppo limpido color rubino che  può essere conservato a lungo per via dell'aggiunta dell' acido  citrico che impedisce la fermentazione, si allunga  con acqua  per una bevanda dissentante oppure si aggiunge ai dolci. Ci sono due versioni,  con l'aggiunta  o meno dei limoni,  io lo preferisco più dolce e senza limone ma le ho sperimentate tutte e due:

INGREDIENTI  PER  1 LITRO CIRCA DI SCIROPPO

900 gr di fragole a pezzi senza picciuolo
600 gr di zucchero
500  ml di acqua
2  cucchiaini di acido citrico
(2 limoni  scorza + succo )

PROCEDIMENTO

In un pentola capiente mettere le fragole mondate con l'acqua  e , se lo si desidera  le scorze dei limoni  (usate il pelapatate)  e il succo. Coprire e portare ad ebollizione su fuoco vivace, dal momento della bollitura proseguire per 10 minuti.  Togliere la pentola dal  fuoco e filtrare il succo attraverso un passino  salle maglie fitte. Per un migliore risultato usare il tulle delle bomboniere per spremere le fragole.
Filtrare nuovamente il succo e riportalo ad ebollizione,  versare lo zucchero e l'acido citrico e mescolare sul  fuoco fino a quando non si sono disciolti.  Imbottigliare  e lasciare raffredare. Allungare con acqua secondo i  gusti.




30 marzo 2012

Here I am!

Mi sono accorta  che è un sacco di tempo  che  non aggiorno il blog.  In compenso, la mia vita si è  molto aggiornata,  e per chiunque scruti  il blog  per sapere come me la passo e poi  usare le informazioni  a suo  vantaggio  sappia le seguenti  cose:
1) questo post si autodistruggerà inondandovi  di crema alla cioccolata che  è dolce, ma il colore lo associa ad una materia meno  nobile;
2 ) i  soldi che  avanzo sono sempre quelli fino a quando non li paghi;
3) se proprio stai continuando a leggere pensando di  trovare  qualcosa di sconvolgente  non troverai niente di interessante;
4) forse è  meglio che continui  a fare finta di  lavorare il che non  significa  solo parlare o battere i tasti in maniera convulsa  su una tastiera.
Chiusa questa parentesi,  mi  riprendo la mia  libertà  anche di scrivere.
Ragazzi e Amato Bene tutto ok! .
Yups! dai  begli occhioni  e la pelle ambrata,  è diventato più alto  di me  e calza un 44 che, se dotato di  remi  può  fare da scialuppa, l'odore sviluppato da quelle che normalmente sono chiamate Sneakers  e che mio papà chiama  "tecie dei cai " (per i non veneti: teglie per cuocere i calli) sommato all'aroma tipico dei dodicenni  lo rendono facilmente identificabile. Ma quando mio  figlio  si  è avvolto in una nuvola di deodorante al  muschio islandese  e ha cominciato a trasudare badedas al tiglio campestre ho  capito che le cose erano due, o c'era una ragazza all'orizzonte o.... forse più d'una.
Jack intanto si sta preparando alla prima elemetare, vuole farsi un piercing e due tattuaggi e   guidare una panda  rossa ...il che mi  fa pensare che sotto la scorza dura di un  cinquenne d'assalto batta il  cuore di un  ragioniere.
Essendo un po' più libera  di gestirmi  il  tempo ho  cominciato a seguire il Campionato di Basket, pertanto ho  scoperto che nella provincia  di Venezia esistono intere comitive di  genitori  che con le occhiaie si trovano  alle 9 della mattina  in palestre sperse nella nebbia.  Non so  se sia una leggenda ma pare che un papà  si sia perso  alla ricerca  di un bar aperto di domenica alla 8.00 in un  frazione sperduta di Noale,  pare sia stato recuperato da un allenatore che voleva convincerlo a tenere il  punteggio della partita, ma che alle 11.00 si sia allontanando gridando: " L'anno prossimo  ti zoghi ai scachi, almanco ti sta fermo"
Detto tutto ciò la mia vita  è cambiata,  in meglio, se  non dal punto  di vista economico ( a proposito se stai continuando a  leggere PAGA!) Nella  vita bisogna avere sempre un piano B  e io , stavo per scrivere,  "per fortuna"   no non per fortuna, ma perchè sono alzata tante mattine a studiare, perchè ho  tanta gente che mi  vuole bene,  perchè la coerenza e la correttezza non sono  caratteristiche degli stupidi, perchè ho sempre lottato per le cose  che ho voluto e le ho  ottenute  senza sentire il peso  delle scelte... si per tutte queste  cose sto prendendo un'altra strada...la .mia.
Non sono i nomi  a dare significato alle cose, non c'è  soddisfazione se non  c'è sacrificio, solo che certe volte sfugge che cos'è il vero sacrificio.
Dal momento che ho  due figli, un marito,  posso dire di non aver sacrificato nulla perchè era quello che veramente volevo.  Adesso è venuto il  momento di fare cose diverse che riguarda le cose che da sole non sono  sufficienti a riempirti  la vita. Se riesci a trovare almeno  una giustificazione per cui  rinunci a qualcosa  per qualcuno  pensa sempre  alle conseguenze  positive se  l'avessi fatta.
Se stai  leggendo  e pensi che non sia  vero guardati intorno e pensa che meriti  di più.

8 aprile 2011

Crema per la cellulite o Crème de Marrons?

Da quando quando mi sono  fatta  male al piede cammino più piano, calzo scarpe danesi con il velcro di un blu improbabile  e delizio l'Amato Bene con dei numeri da Show dei Record riuscendo a piegare solo due dita del piede offeso lasciando le altre tre dritte. L'Amato Bene mi  guardava  prima con occhio  preoccupato per l'anomalia, adesso con occhio  decisamente rassegnato. Forse sono  troppo trasgressiva da quando  uso i plantari?
Il mio pellegrinaggio tra un ortopedico biomeccanico   e un traumatologo grosso grasso e greco che mi rimprovera per il peso mi ha fatto andare per traverso  anche il feta.
Poi  vabbè le solite cose della vita,  e i segni  della stanchezza che compaiono sulla mia  fronte
sotto  forma di

rtyuiop
fghjkl
vbnm

ovvero provate a battere la fronte sulla tastiera  oppure crollate con la faccia sui tasti come un moschino  sul parabrezza e poi  corretea guardarvi allo specchio un poì per disperazione un po' per stanchezza.
Ma io non ce la faccio ad essere leggera anche  se qualche volta mi  piacerebbe dire come UmaThruman nella pubblicità: Io sono Giulietta e sono fatta della stessa materia dei sogni. Ecco invece no: Io sono Isabella e sono  fatta di crema di  marroni
Sì perchè,  prima cosa io adoro la stucchevole dolcezza  della crema in  questione, poi mi sono innamorata del fatto che sia in  in tubetto  e assomigli  alla paste di acciuga.
Ora che la primavera avanza  sono  combattuta tra le due creme, quella per la cellulite   o l'altra.
Ma  nel  frattempo  pensavo di  fare aggiungere "crema di marroni "  su "cosa pensa " in facebook.
Poi la crema di marroni esprime essenzialmente uno stato d'animo, un modo di essere,  un modo di vivere,  un umore tra la joie de vivre  e appunto il sopportare la pesantezza della vita.
In quanto portatrice sana  di " due maroni" mio malgrado,  grandi come due zainett  qualche sprazzo di buon umore mi  rimane.
Ho pure cominciato un  corso  il sabato mattina,  in tutto siamo in due:  io  e un altro 
 prendiamo appunti forsennatamente,  torno a casa più contenta con le dispense da studiare....sarò mica normale?
Diciamo che molto  buon umore mi  passa quando vedo i letti da fare e i piatti da lavare,  ma appunto quello fa parte dei due maroni  .....


21 gennaio 2011

Vichyssoise e l' I-Pied





E' passato indubbiamente un po' di  tempo,  ogni volta pensavo adesso  scrivo qualcosa rimandavo.... e rimandavo ....
Insomma  qualcosa è successo, sono a casa col sedere quadrato a furia di stare seduta o distesa con la gamba destra sollevata  e stufa di  muovermi con le  stampelle.
Sono  stata vittima di un investimento, non parlo di di bond argentini, ma  sono stata stirata sulle strisce pedonali. Così, un momento stai bene e decidi che quel giorno fai la pasta e fagioli e dopo un'ora ti trovi barellata in aumbulanza con un paio di calzini a  bolli rosa  e un piede con le ossa schiacciate come le patatine in un sacchetto chiuso.
A parte lo spavento mio e di tutti gli altri, il piede a frittata e una serie di botte da tutte le parti, sono viva vegeta e, a detta di tutti, una gran rompiballe..
Dopo solo tre mesi  di matrimonio, l'Amato Bene poteva essere lì a raschiarmi  dall'asfalto, invece è arrivato in ospedale trafelato con la faccia da "miamogliehaavutounincidenteditemila verità", la verità è che mi ha sentito  eccome, se la mia biancheria di Hello Kitty non ha suscitato la ilarità dei dottori ha almeno sollevato il suo di morale. Lo so, come fai a piangere sulla spalla di tuo marito e fargli vedere i piedi quando sembra che ti sei  vestita in un circo con la biancheria di una acrobata daltonica.
Insomma, dopo sei  ore di barella con a lato una signora di cento anni  e dopo aver chiesto ad un compagno di sventura il telefonino, lui non riusciva a fare i numeri per via della mano  rotta, ci siamo per così dire organizzati e  ho chiesto all'A.B. di portarmi qualcosa da mangiare. Penso sia stato il sacchetto di patatine più buono che abbia mai mangiato in Pronto Soccorso.  E mentre il mio compagno di sventura cercava di comporre i numeri con il naso sull'Iphone, io sono stata portata in sala gessi la signora mi salutava chiedendo a che ora sarei tornata in albergo.

- Gesso o bendaggio funzionale?-
- Ho due figli  e lavoro  a  Venezia-
- Signora col bendaggio funzionale può andare i bagno con le stampelle col gesso si deve muovere con la sedia rotelle -
-  E io come faccio ?
- Ha capito o no  ferma per un mese -
Oh Mon Dieu! qui l'affare e serio... ok vada per il bendaggio funzionale... che bello posso fare anche la pipì senza padella  wow ! Certe cose ti tirano su il morale.
Così vengo dimessa con una specie di scena da circo con l'AB che mi porta  fuori dall'ospedale spingendomi su una sedia rotelle  come il  capo di Alan Ford, poi mi scarrozza fino a una sanitaria e come Cenerentola mi prova in macchina una scarpona da zoppa e mi compera  le stampelle. Poi con il sorriso più disarmante della terra mi fa - Ti ho preso quelle per chi è sovrappeso e ammmortizzate, sei contenta?-
Altrochè se sono contenta, Cenerentola reclusa diversamente abile con le stampelle ammortizzate, come no !
Ma come  nelle più belle fiabe questa principessa dovrà pure dormire e via  un bel "bal(d)racchino" da gamba che tiene le coperte sollevate sull'arto leso. 
E  da qui comincia il mio periodo  dispotico, mettete in ordine,  spegnete le luci, chiudete le porte, attenti al piede,  telecomando,  giornali,  sto scomoda,  cuscini, cosa si mangia, lavatrice asciugatrice, stirate,  fare da mangiare.
Diciamo che le prime due settimane sono state le più dure per gli altri, io  con gli anti dolorifici insomma,  seduta sul mio trono cuscinato, ho preso quella di dare ordine  con le stampelle.
Temo che mi vogliano mollare in ospedale, o farmi ingessare la bocca o come minimo qualcuno  mi  rompa le stampelle. Nel trattempo, una delle cose che riesco a fare  è leggere così ho trovato questa zuppetta che è piaciuta tanto ai miei,   buona e semplice come me ......ma va  va!

Ingredienti  per 4 persone

4 porri  a rondelle (solo parte bianca)
500 gr di patate  a rondelle
1 lt di brododi pollo o vegetale
125 gr di panna
Olio EVO
sale pepe q.b.
una foglia di alloro

Procedimento 
Tempo 30 minuti

Appassire per 5 minuti i porri con l'olio, aggiungere il brodo  e le patate  e l'alloro, portare ad ebollizione, poi abbassare e far sobollire  per circa 25 minuti. Aggiustare di sale e pepe, togliere l'alloro e frullare con il frullatore ad immersione.  Aggiungere la panna mescolare e se necessario fare addensare sul fuoco.  Servire  calda o  tiepida con crostini passati nel burro.

27 settembre 2010

Finalmente sposi! e Lacrime di marmellata

Sono  un paio  di  giorni  che provo a scrivere un post!
Ci siamo  sposati !
Per adesso sono talmente emozionata e felice che  mi  scendono lacrime di marmellata. 








29 agosto 2010

Monica Bellucci sta a Vanity Fair come io sto alla Linz Torte


Ci sono donne che incontrano grandi  fotografi  capaci  di  esaltarne la bellezza  e la giovinezza, ma ci  sono  anche  uomini  spiritosi  che  incontrano donne più simili a una  pera williams che a Serena Williams. L'unica relazione che io  ho  con il tennis riguada le mie proporzioni, identiche a quelle della pallina.
Aggiungici lo spiritosone ed ecco qui la  foto mentre stavo raccogliendo  i mirtilli  per la marmellata  e  zac lo scatto  che mi  renderà  immortale,  di culo a raccogliere mirtilli, cercando  di  sorridere a testa in  giù.  Così mentre Monica Bellucci posa con il pancione sulla copertina di  Vanity  Fair, io  posso dire che non  ho posato  e mi sono  pure  pubblicata sul blog con  tanto  di sederone fuori  misura.
Mentre l'Amato  Bene  sghignazzava  aspettando di fa vedere la foto ai parenti  io  ci ho aggiunto le scritte.
Come direbbe Monica: "io non faccio niente per essere come sono  nemmeno ginnastica"  io posso dire invece posso dire  grazie alla polenta  e salsiccia  e alla  Linz torte se non entro più nei pantaloni
Vabbè dai  e mentre lo sghignazzamento continua, dico solo  che  in montagna ci siamo  divertiti. Siamo anche stati  trovati dai  due porcini  qui sotto,  cosa mai successa ..nel senso  che erano proprio lì in mezzo ai mirtilli.



Quest'anno non ci  siamo  dedicati tanto alla raccolta di mirtilli, ma quanto basta per fare dodici  vasetti di marmellata, per lo più di  mirtilli  e lamponi  grazie al Fruttapec





Poi un esperimento  di una marmellata di  mirtilli e petali di  rosa

Poi un po'  di  frutti di bosco li abbiamo  usati per un cheesecake  qui  appoggiandoli sopra prima della cottura




per poi concederci una fetta al  ritorno  di una Linz Torte con la ricetta estorta alla  signora di un rifugio in montagna  ch emetto qui sotto:





Ingredienti


200 gr di  burro ammorbidito
2 uova grosse
300 gr di farina
150 gr di mandorle tritate
2 cucchiaini  e mezzodi lievito
250 gr di  zucchero
1 cucchiani di  scorza di limone grattuggiata
1/2 cucchiaino  di cannella
1/2 cucchiaino  di chiodi di  garofano
marmellata ai  frutti di  bosco 

Procedimento
 
Preparare una frolla  molto morbida e farla raffredare per due ore in frigo. Con due terzi della frolla foderare uno stampo da crostata in alluminio senza ungere. Coprire di marmellata  e aggiungere la frolla rimasta a fiocchetti. infornare per circa un'ora a 170° gradi a forno preriscaldato.




28 giugno 2010

Il saggio di vela e le frittelle di zucchine



Questa estate  siamo  ritornati  come le rondini al Lido.  Naturalmente c'è  stata la prima  "duegiorni"  di  chiacchere con le mie amiche d'infanzia roba da Lasonil  sulle guance,  e per fortuna  che è  stato  così  perchè  dalla  settimana  scorsa non  sono  più a pieno  regime. 
Tecnicamente non so  come si  definisca l'intervento, praticamente si  tratta di una limatura dell'osso per scoprire le  radici dei denti,  il  risultato  che  parlo  con la  bocca storta come un pesce preso all'amo  e prendo  gli antidolorifici  come  il  Dr House.
Così  ieri mentre le prescrizioni  del  dottore  erano di  stare a riposo  col  ghiaccio e l'antibiotico  a fare ohioioi  sul  divano e mangiare gelato,  mi sono  trovata  alle nove di mattina  a portare Yups  al "saggio  di  barca". Per prima cosa, e a ragione , la creatura si  è  offesa per via della definizione di "saggio"  in quanto più pertinente alla  danza che  alla  vela , poi  come si  conviene ha dimostrato  tutto il suo entusiasmo e apprezzamento per  il  fatto  che sua mamma,  imbottita di medicine e piena di dolori  che la facevano sembrare più o meno un  quadro  di Picasso si fosse precipitata ad accompagnarlo, ha  assunto   una espressione leggermente sfavata.

Skipper di Mascalzone Indiano della flotta del Punjab

 
Ora io  non  dico  che mi aspettassi  dell'entusiasmo da parte sua  tanto da  buttarsi  in  acqua, ma un sorriso  sì me lo aspettavo  visto  che l'altra sera si è  perfino sbottonato più del solito  a dire che gli   sarebbe piaciuto  continuare. 
Comunque alla fine è stata un  emozione vedere il mio bambino  prendere il  largo  con la sua barchetta, anche  rendermi  conto  che mio  papà  stava facendo le foto  ad un altro e che mi stavo  bagnando i piedi  e Jack  aveva bevuto l'acqua dalla pompa per lavare le barche.  Al momento  della  premiazione mi  sono resa conto  che  riesco sempre la  foto  a mio  figlio  per un  semplice motivo, perchè mi  accorgo  quando lo  stanno per chiamare, tutti  strizzano gli occhi spostano il  foglio  e dicono: "Spero  di  pronunciarlo  correttammente..Giouussa" a quel  punto io dal  pubblico  dico a voce alta " iussaf si  dice iussaf", che poi in  veneto esce tronco il  più delle volte  iùsaf. A quel punto  mio figlio  mi saluta con la mano  e non so  se mi odi  o se semplicemente si senta in imbarazzo, fatto sta che io non riesco proprio  a trattenermi.
Dopo  la piccola  regata,  ecco il buffet, finalmente il sorriso  è ricomparso sul viso  di mio  figlio  tanto che mi sono chiesta  se per 15 giorni non avesse fatto il  corso di  buffet piuttosto  che di vela.  Io sono  rimasta commossa dall'impegno  degli  istruttori che oltre all'entusiasmo  hanno una pazienza infinita. Poi, nonostante avessi  un dolorasso alla  guancia ho assaggiato  anche io  qualcosa, tra cui  delle buonissime frittelle  alle zucchine di cui ho  rubato  la ricetta e ho apportato  alcune modifiche.  L'Amato  Bene  ha infranto  il  comandamento : Non  friggere in  vacanza ma ne è andata la pena:

Ingredienti  per circa 40  frittelle

2 panini raffermi  tagliati a dadini
latte
8 zucchine piccole
6 cucchiai  colmi  di  parmigiano gratttuggiato
5 - 6 cucchiai di  farina addizionata con lievito
3 uova medie
sale
pepe
2 cucchiaini di  origano
olio  di  girasole o  arachidi per friggere

Procedimento
 
Passare le zucchine tagliate a pezzi  al  mixer tanto  da renderle a pezzetti.  Fare ammorbidire il pane  raffermo  con il latte fino  a renderlo  completamente morbido e bagnato,  e unirlo  alle zucchine e al  grana grattuggiato  mescolando  bene. Salare e pepare il  composto  e a parte sbattere leggermente tre uova intere per poi unirle agl ialtri ingredienti. Aggiungere 5 o  sei  cucchiai  di  farina addizionata con lievito e mescolare bene. L'impasto  deve essere colloso  e non  troppo denso. Lasciare riposare un paio  d'ore in  frigo. Friggere in olio  ben  caldo in piccole porzioni facendo cuocere da entrambi  i lati.

16 maggio 2010

Torta Ganache avec les macarons du Pettenò!


Ho  compiuto  40  anni  tondi  tondi  e Yups! 10, tutto ciò tra un  cartongesso  e l'idraulico e porte  di casa che vanno  e che vengono. Per quindici  giorni ho  assunto il colorito del rovere sbiancato delle porte,  ho  consumato  due moci  ma finalmente ho il  condizionatore nuovo  che rinfresca tutta la casa, compresa la mia camera da letto che di solito  è bollente, ma il caldo non arriva e sono con la pompa di calore accesa  e stendini pieni di  bancheria.
Posto questa tortina che è molto  buona, soprattutto perchè feat. Pettenò,  del  quale ho aggiunto macaron  pastine per renderla più graziosa.
A sinistra si può scorgere una pastina morsicata da Jack.

Ingredienti per la base

115 gr di biscotti  tritati
100 gr di  mandorle tritate
1/4 di cucchiaino  di cannella
2 cucchiai  di  zucchero di canna
2 cucchiai di cocco grattuggiato
90 gr di burro

Ingredienti  per la farcia

200 gr di cioccolato fondente
200 ml di panna fresca
1 cucchiaio  colmo di preparato  per crema

Procedimento
Preparare la base mescolando  gli  ingredienti  con il  burro  fuso,  coprire  il fondo e i bordi di una tortiera apribile con l'impasto.  Infornare a forno a caldo  a 175 C° per 20  minuti  e far raffreddare.
Preparare la  ganache. Sciogliere a bagnomaria il cioccolato e unirlo alla panna a temperatura ambiente e aggiungere il preparato per la crema, mescolare fino a renderlo omogeno  e versare sulla base  e mettere in  frigorifero  fino a mezzora  prima di consumare, comunque almeno un paio di  ore di refrigerazione.

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