19 febbraio 2008

Parigi ... da dormire e da mangiare

Da dove torno con furore ? Da Parigi dove sono stata l'ultimo fine settimana con l'Amato Bene. Con la valigia piena di tafanari? Onestamente no, anche se ho trovato un posto che si occupava di forniture alberghiere dove ho potuto toccare con mano il "porta calzini di metallo" che costava la bellezza di 32 Euro. Sono stata trascinata fuori dall'Amato bene che aveva scorto sulla mia faccia l'espressione a metà tra l'estatico e il volottuoso di Santa Teresa mentre agguantavo una serie di hoola - hop per torte, cassette per il pancarrè, posate per lumache e stampi di terracotta. Come al solito, i commercianti e i camerieri parigini sono piuttosto sbirgativi e bruschi, questo signore asiatico sopprattuto ha capito subito che non ero una professionista e ha fatto sì che non comprassi proprio niente.
Poco male, forse il bello è cercarle queste cose, come le ricette poi averle, è un altro discorso.
C'erano alcuni posti dove volevo andare, Pierre Hermé, Eric Kaiser, Poliane, Ladureé, Fauchon ......
Allora comiciamo dall'albergo, l' Hotel Minerve ( http://www.hotel-paris-minerve.com/) consigliato perchè molto carino e romantico, è da insistere per le stanze dal terzo piano in sù con il balcone.


questa è la vista dalla camera 307






Consigliato perchè è anche vicinissimo a Eric Kaiser (http://www.maison-kayser.com/), dove si può fare una colazione deliziosamente calorica, la maison è divisa in due, in un negozio ci sono i dolci e nell'altra la panetteria con il laboratorio a vista e i dolci lievitati.





Per questa fotografia ho rischiato di vedermi strappata al a macchina fotografica per paura che copiassi le pastine !









Andando verso la Senna e Notre Dame vale invece la pena di dare uno sguardo alla Tour d'Argent, ( http://www.tourdargent.com/ ) In quanto a gossip pare che dopo che il loro chef che si è visto togliere una delle due stelle Michelin abbia avuto un tracollo.















Meta di una bella passeggiata può essere lì vicino Saint Germain des Prés, vista la moltitudine di locali sembra molto difficile dover scegliere. Noi siamo andati per eclusione, niente di etnico. Non per mancanza di curiosità, piuttosto avevamo voglia di assaggiare qualcosa di francese. Abbiamo guardato sia all'atmosfera del locale e anche al portafoglio così siamo approdati in due posti, uno per pranzo e uno per cena.

A pranzo abbiamo mangiato alla brasserie Le Machon de Henry, 8 rue Guisarde, oltre a scaldare il cuore per l'atmosfera allegra, si possono anche curiosare gli ordini dei vicini. I camerieri non capiscono l'italiano e parlano un paio di parole d inglese ma sono sempre sorridenti e gentili. Il menù è sua una lavagna di 50 cm che ti viene data in mano epoi passata di mano in mano agli altri ospiti. La sala è piccolina e raccolta con una cucina aperta su di essa da dove vigila paterno lo chef Henry insieme al suo assistente che osserva l'espressione dei clienti. Io non sono riuscita ad affrontare il rognone, ma ho mangiato una entrecote con la salsa di roquefort da urlo e i peperoni che bisogna assolutamente provare, l'amato bene si è mangiato l'agnello buonissimo anche quello. La creme bruleé era squisita. Tutto abbondante e il prezzo onesto.Un'esperienza da fare è andare in bagno è talmente piccolo che sembra la scatola del prestigiatore dove mettono dentro la ragazza da tagliare.


L'altro posto che mi è piaciuto molto è Polidor, 41 rue Mosieur Le Prince rimasto intatto dal 1912 (il bagno di sicuro) e sempre affollatissimo, ha un'atmosfera struggente, le torte esposte sotto campane di vetro, le tovaglie anche se carta a quadretti rossi e bianchi. La cucina è fantastica, ci sono due menù turistici solo per il prezzo e per sveltire gli ordini, in effetti i piatti sono curati e le signore che servono sempre carine e pronte a consigliare cinguettando come Celine Dion. Tra i vini si può andare dal vino della casa alla sola coppa di champagne rosè alla bottiglia da 2.500 Euro. Le porzioni di dolci , compresi nei menù sono enormi, la torta tatin si scioglie in bocca. L'altra sorpresa è che non accettano nè assegni nè carte di credito, per cui partite armati di contanti per evitare di uscire dopo pranzo lasciando in ostaggio il partner


A cinque minuti dall'Hotel Minerve, si può andare a cenare al Petit Pointoise al 9 Rue de Pointoise, vale la pena mangiare il patè di fois gras con i fichi, che oltre a sciogliersi in bocca , vi fa capire che quello confezionato è proprio un'altra cosa.

Poi di posti meravigliosi ce ne sono tanti, ma questi secondo me andavano la pena di essere visti.

Un discorso a parte per le paticcerie e le panetterie, devo dire che sono meravigliose, per la cura e per il gusto con cui le cose sono preparate. Ma io le trovo un po' inquietanti, non concepisco il fare la coda per comperare i macaron di Pierre Hermé. Ormai li fanno tutti, sembra che più sono cari più sono buoni, ma personalmente non lli trovo così eccezionali come dolce in sè stesso. Anche il pane invece che essere "democratico" diventa un prodotto di lusso, firmato e servito sempre pane è . Siamo entrati da Fauchon sperando di poter trovare alcuni ingredienti introvabili e invece mi sono trovata in un ambiente che pareva una profumeria di lusso con le briochè vendute al carato, con almeno due body guard che guardavano che nessuno rubasse le scatole di biscotti. Forse è bravura anche questa, appiccicare l'immagine al prodotto. Forse sarà la dieta, mi sono accorta che non avrei mai mangiato tanti biscotti pieni di burro , ma invece li avrei acquistati perchè avevano una bella scatola.

Comunque bisogna riconoscere che ormai è anche vero che non si è più disposti a pagare per il bello . Un giusto compromesso si può trovare da Lenotre, proprio di fronte all'Eliseo, una graziosa sala da te "firmata" con un paio di hostess che ti chiedono subito cosa vuoi sedute dietro un bancone di albergo. C'è un angolo dedicato al tafanario d'autore tutto italiano (vedi Alessi), un angolo dedicato ai libri di cucina di tutti i prezzi, dai 4 euro ai 90 e una sala dove si può prendere un caffè o una cioccolata a prezzi decisamente inferiori a quelli praticati a Venezia in Piazza San Marco, il tutto in un palazzetto art nouveau con una grande vetrata intorno. Il macaron o la madelein sullo stuzzicadente lungo, non rendevano giustizia all'eleganza del posto. Nelle moltissime librerie ho trovato dei libretti carinissimi, uno in particolare tutto sull'uso di un genere di tafanario in particolare .... anche quello sui macaron..... , tra gli ingredienti del macaron ... colorante

9 commenti:

Cookie ha detto...

Che bel racconto, complimenti per il viaggetto!! Certo che da Kaiser sono stati esagerati, un concorrente di sicuro si compra un bel vassoietto e poi assaggia e scopiazza nella comodità del proprio laboratorio. Ho anche notato nel sito dell'albergo che parcheggiare l'auto per un giorno intero costa 20 euro, ammappale!!

graziella ha detto...

CHE INVIDIA! Parigi! Ah! (sospirone!)
Grazie del resoconto e della rosicata! :-)
Bentornata!

miche ha detto...

ehi ti invito ad un meme, quando avrai volgia di farlo vieni a dare un'occhiata da me...bacio

isabella ha detto...

@cookie
mi sono comperata un libretto per fare i macarons, belli sì ma non è che li trovi granchè. Fatico a immaginarmi Pierre Hermè che misura i millimetri della lievitazione di un croissant e se non sono quelli giusti lo butta via ...certo che però sono bravi a creare tutto l'insieme !
Sarà che abito a Venezia, per cui la storia dei parcheggi è perfino peggio, pagi 20 euro per stare 4 ore.
Comunque abbiamo preso due comagie low cost diverse per andata e ritorno, spendendo come un low cost della Ryan air , siamo partiti sabato alle 7.30e atterrati a orly, poi ripartiti alle 19.30 dal Charles De Gaulle . Nel complesso abbiamo fatto due notti e tre giorni , piuttosto di tre notti e due giorni.

Cookie ha detto...

Pensa che qua un abbonamento mensile (giorno e notte) costa circa 100 euro.

Momotina ha detto...

Ah che bella Parigi!
Che voglia di tornarci!

Ti volevo invitare al meme in voga ora, ma sono arrivata tardi!

Ciao 0_0Tina

elisabetta ha detto...

Anch'io ho trovato le pasticcerie, quelle famose (Hermé, Roger ecc) un tantino inquietanti... non so, ti rimane la sensazione che ad un certo punto sia veramente uno schiaffo in faccia alla fame, giocare così con il cibo.
*Cookie, noi abbiamo pagato circa 80 euro per lasciare la macchina 12 giorni, in centro a Parigi. E' assolutamente abbordabile (confermo i prezzi di Venezia, per chi avesse dei dubbi).

Patrizia ha detto...

Bellissimo reportage, brava, io che vivo a 4 passi non sarei stata capace di fare meglio.Un saluto dalla Ville Lumiere. Mariluna.

marcella candido cianchetti ha detto...

grazie per averci fatto partecipe del tuo viaggio,ho gironzolato x il mondo ,ma non sono stata a parigi e siccome ho una mezza ideuzza prenderò ispirazione dal tuo soggiorno ciao

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