26 febbraio 2008

Il nonno polacco del babà








Questo fine settimana è stato il turno del Kugelhopf e relativo tafanario.
Sembra si tratti del nonno del babà al rum. Sembra pure che fosse somministrato a fine di ogni pranzo ad un re polacco, il quale nutriva una spiccata antipatia verso il dolce tedesco. Pare che alla fine di un pranzo questo re si fosse alquanto alterato vedendosi propinare per l'ennessima volta il ciambellone tedesco e che lo prese e lo lanciò sulle bottiglie di liquore frantumandole e facendone impregnare il dolce. A quanto si dice, vista la propensione del re per i liquori, se lo mangiò tutto e continuò a volerlo ancora e ancora. Adesso manca un passaggio, come ha fatto a diventare il babà, un classico della pasticceria italiana?. Probabilmente, il cuoco (sarà stato un antenato di Kayser? ) si prese il suo Kugelhpof intriso di liquore e andò a svernare a Napoli lanciando ciambelloni adosso anche alle bottiglie di limoncello.

Fatto sta che, tranne in Italia, questo dolce sembra molto famoso, ne rivendicano la paternità i francesi contendendola ai tedeschi, poi alla fine diventa famosa tra i foodblogger grazie ad una autrice americana, Dorie Greenspan.
Tra le altre cose, gli avanzi sono un'ottima base per l'ultracalorico Bostock. Cosa sembra a me?

Mi sembra più una torta margherita con il lievito di birra, molto leggera ma burrosa e non troppo dolce. I vari paragoni con il panettone, la colomba , secondo me non calzano, si tratta di un dolce a sè. Questa è la prima versione con la ricetta di Dorie Greenspan, rimangono in attesa di essere provate quelle più impegnative e interessanti che ho trovato in una rivista tedesca, con marzapane e mandorle.
La ricetta riportata qui è quella di Dorie Greenspan, fatta per far lavorare egregiamente gli impastatori, specialmente il kitchenaid, come molte delle ricette di questa autrice. L'avvertenza è che l'impasto va tenuto in frigo una notte per cui si impasta di sera, poi fatto ritornare a temperatura ambiente per due ore e mezzo il mattino dopo prima di infornare.



Ingredienti



1/3 cup di uvetta

1 + 1/2 cucchiaini scarsi di lievito di birra secco

1 + 1/3 cup di farina OO

1/3 cup di manitoba

1/3 cuo di latte tiepido

2 uova grandi

1 tuorlo

3 cucchiai colmi di zucchero semolato

115 gr di burro a temperatura ambiente



Copertura



115 gr di burro sciolto

zucchero a velo



Procedimento


  1. Portare a bollore dell'acqua immmergervi le uvette e scolarle dopo due minuti, tamponarle con della carta cucina per asciugarle

  2. Scioglierere il lievito nel latte tiepido. Sbattere leggermente le uova eil tuorlo a parte. Mescolare la farina al sale.

  3. Se si usa l'impastatore, montare l'uncino da pane. Mescolare a velocità moderata il lievito sciolto con la farina, aggiungere gradulmente le uova e aumentare leggermente la velocità,a ggiungere lo zucchero e lasciare impastare per 5 minuti

  4. A velocità bassa, aggiungere il burro portato a temperatura ambiente in sei volte in modo che ad ogni aggiunta la precedente sia stata già stata assorbita.

  5. Continuare ad impastare a velocità medio alta per 10 minuti fino a quando l'impasto tende a staccarsi delle pareti del contenitore

  6. Dopo aver completato l'impastatura, incorporare le uvette mescolando delicatamente.

Lievitazione



  1. L'imasto sarà molto tenero ed appiccicoso, lasciare lievitare in un recipiente coperto in luogo tiepido per un'ora e mezza o fino a quando il volume raddoppia.

  2. con l'ausilio di una spatola di silicone, sgonfiare l'impasto portando l'impasto dai lati verso il centro

  3. Mettere nel frigo e dopo 30 minuti sgonfiare l'impato e ripetere l'operazione dopo altri 30 minuti. Lasciare riposare coperto tutta la notte in frigo (può rimanere fino a due giorni)

  4. Imburrare generosmente lo stampo e metterci l'impasto freddo che avrà guadagnato un po' di consistenza, lasciarlo due o tre ore in un luogo tiepido coperto fino a quando raddoppia il volume.




Cottura



  1. Preriscaldare il forno a 190° C e cuocere coperto dalla carta da forno per i primi 10 minuti, poi cuocere per altri 20 minuti scoperto e fino a quando diventa bruno dorato.

Far raffreddare e togliere dallo stampo, pennellare con il burro fuso e poi spolverizzare di granella o zucchero a velo.


Si conserva per un paio di giorni in un sacchetto ben chiuso o si presta ad essere tostato.


Tafanari: misurini cups, misurini per cucchiaini, new entry il leggio per libri di cucina, acquistato per 2, 50 Euro quando chiudeva un negozio 3 anni fa. Per incastrarlo nel cassetto della credenza bisogna trattenere il respiro poi spingere e coprirlo di almeno sei rotoli di pellicola, carta argentata e fa forno

15 commenti:

artemisia comina ha detto...

il re - ex, in verità - polacco era il suocero del Re Sole; un uomo molto, molto gourmand, che passava ore a progettare piatti con il suo cuoco.

Anonimo ha detto...

Certo che il nonno del babà mi piace molto...ah,ah,ah
Bravissima...

graziella ha detto...

iL NONNINO è DAVVERO IN GAMBA!
Mi piace molto!!!

Dolcetto ha detto...

L'avevo provato anch'io un paio di anni fa (però senza tafanario... mi sono dovuta arrangiare con una ciambelliera... sigh!) e concordo pienamente con te: sembrava una torta margherita appesantita... niente a che vedere con il panettone, almeno a mio parere... però non era male...

Cookie ha detto...

Grazie per questa ricetta dettagliata, questo dolce mi ha sempre attirato molto ma non ho mai avuto il coraggio di farlo. Buona giornata!

Afrodita ha detto...

Dici che se vado in un negozio a chiedere uno stampo per il nonno del babà mi guarderanno male?! Ah, ho un nuovo tafanario anch'io: il cucchiaio-bilancia (memorizza fino a 300 gr)! Cat

Unknown ha detto...

Allora fatevi avanti compagne di tafanari aspetto le foto di:
bigolatore bazooka: di elisabetta
il cucchiaio bilancia di giu&cat con cui immagino già di non poter vivere senza ...
e vi anticipo che presto userò un tafanario ecologicamente corretto in più esemplari che sta già infestando cucina e armadietti sotto gli sguardi proccupati dei miei familiari

Anonimo ha detto...

E bravo nonno!! Sembra buonissimo! Elga

Cookie ha detto...

Buongiorno! Ti invito a partecipare a un meme, se ti fa piacere passa a trovarmi.

unika ha detto...

penso che abbia poco a che vedere con il babà.....proprio tutta un altra cosa ma...deve essere buono....magari sostituendo l'uvetta con qualche altra cosa...che so...gocce di cioccolata...mandorle...noci...nocciole...:-) complimenti per tutte le ricettine:-)
Annamaria
http://ipiaceridellavita.myblog.it/

Cat ha detto...

Ma cosa sarà mai questo tafanario ecologicamente corretto in più esemplari (ma che significa in più esemplari???)?? Attendo ansiosa di scoprirlo!! Il mio bilancino a cucchiaio è della WMF! Cat

isabella ha detto...

@cat
mi sa che devi aspettare lunedì...questa sera si impasta domani si cucina e fotografa e domenica si scrive.....

Momotina ha detto...

Molto molto interessante! Non ne avevo mai sentito parlare!

0_0Tina

PS Ti va di votare per me, per solidarietà tra foodblogger? Disegno numero 33 vota per Tina

http://vorreiessereunbaol.blogspot.com/search/label/concorso

Anonimo ha detto...

Brava...
La storia del babà:
http://www.baba.it/storia.htm
Il dolce in polacco si chiama "babka".
Buona Pasqua.

Silvia ha detto...

hihihi... in quanto a tafanari sono messa bene anch'io: stampini per le uova al tegamino? Li ho... sparabiscotti pure (fonte di un paio di mie crisi di nervi!), stampini a forma di tartaruga-delfino-pipistrello (hallowe'en in agguato)-..., arricciaburro e rigalimoni, bucasfoglia, spatola da dolci, imbuti da marmellata, ...
Oddio, scusa, mi sono lasciata prendere! Comunque ho un cassetto pienissimo, che noi chiamiamo il "caassetto delle meraviglie"...
Bello e buono il kugelhupf, ho provato a farlo 2 volte, ma non è venuto, proverò con la tua ricetta, prima di rassegnarmi che sono io l'incapace ;)
ciao ciao

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