Questo dolce è tipico della tradizione veneta. Si prepara in occasione della notte dell'Epifania quando si brucia "la vecia". Originariamente si usava il brodo di cottura del cotechino , mentre adesso si preferisce il burro. Capita anche di vedere nei panifici un'altra versione della pinza preparata invece con il pane raffermo, quella che a Venezia viene chiamata " torta nicolota". La pinza rimane comunque il dolce conclusivo delle feste di Natale da mangiare guardando i tradizionali falò chiamati a pan e vin, durante i quali i contadini esperti sanno prevedere come andrà il raccolto solamente guardando dove si dirige il fumo. Profumo di legna che brucia, il calore che si sente sulla faccia e, tutta la gente che guarda intorno , fanno sembrare i pan e vin come grandi riunioni di famiglia intorno ad un enorme caminetto.... e un pezzo di pinza non si nega a nessuno.
Typical cake of the venitian mainland to be baked for the 6th January festivity. It used to be made with the broth where were boiled the sausages, not any longer since now days it is used the butter.
Tempo di preparazione 2 ore
Ingredienti
300 gr di fioretto di mais / 300 gr of corn flour
200 gr di farina di frumento /300 gr of flour
200 gr di zucchero /300 gr of sugar
1/2 bustina di levito /1/2 package of chemichal yeast
1 pizzico di sale / 1 pinch of salt
200 gr di burro / 200 gr of butter
0,5 l di latte / 0,5 litre of milk
2 dl di acqua / 2 dl of water
1 bicchierino di grappa /1 small glass of liquor grappa or white rum
1 mela / 1 apple
100 gr di uvetta /100 gr of raisins
90 gr di canditi /90 gr of candied fruit
35 gr di pinoli / 35 gr of pine kernel
1 cucchiaio raso di semi di anice / 1 spoon of fennel seeds
- Tagliare la mela a fettine e unire lo zucchero alla farina, mettere le uvette a rinvenire nell'acqua tiepida
- Portare ad ebollizione il latte, l'acqua con il burro e il pizzico di sale, versare la farina di mais e cuocere mescolando in continuazione per circa dieci minuti a fuoco medio. L'impasto si staccherà dalle pareti e dovrà essere sodo ma lavorabile.
- Aggiungere gli altri ingredienti e mescolare cuocendo per altri 20 minuti circa . L'impasto richiederà una certa forza per essere lavorato
- Una volta cotto sul fuoco , l'impasto deve essere spianato in una teglia piana con un'altezza d i 4 cm e infornato per un'ora a 180 °C Deve formarsi i una crosticina bruna e una volta inserito uno stuzzicadente deve uscire asciutto
5 commenti:
Io tempo fa ho fatto la pinza triestina...totalmente diversa da questa!
vorrei provarla...tempo permettendo
http://dolcienonsolo.myblog.it/
in questi giorni mi dovrebbe arrivare un libro sui dolci triestini e istriani, vorrei fare la putizza .....
ti chiederò qualche ragguaglio...
Interessantissima tradizione! Noi all'Epifania, forse l'avrai letto sul mio blog, abbiamo invece quella dei cammelli, mentre bruciamo la "vegia" , che nella nostra tradizione è la Gioubia, l'ultimo giovedì di gennaio. Ti ricambio molto volentieri la gentilezza del link e verrò a visitarti spesso perché adoro le mamme che raccontano ai loro bambini le tradizioni! Un bacione e a presto,
Laura
Sono veneta anch'io anche se non ho mai assaggiato la pinza,
però ho giusto un pacco di farina fioretto in despensa, alla prima occasione la provo!
Complimenti per il blog, non lo conoscevo.
Io la faccio alla befana, e il fioretto di mais lo uso molto anche per fdare la frolla senza uova, non ci credevo ma viene come quella di pasticceria, Vi ho linkato, di dove siete esattamente?
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